sabato 10 novembre 2012

Lunario mese di Novembre

Santi e Ricorrenze


11/11


San Martino di Tours Vescovo




(dal sito Santi e Beati)


 Patronato: mendicanti

Etimologia: dedicato a Marte

Emblema: Bastone Pastorale, Globo di fuoco, Mantello





Nato nel 316-317 in Pannonia l'odierna Ungheria, muore a Candes (Francia) l' 8 novembre 397.

Figlio di un ufficiale dell'esercito romano, si arruola anch'esso nella cavalleria imperiale e presta servizio in Gallia. Lasciato l'esercito nel 356 e all'epoca già battezzato, raggiunge a Poitiers il Vescovo Ilario che lo ordina in sequenza dapprima esorcista, poi prete ed infine Vescovo di Tours nel 371.

Per qualche tempo risiede a Marmoutier a 4 km da Tours in un Monastero da lui fondato e si dedica alla cristianizzazione delle campagne.

Si fa protettore dei poveri e promuove la giustizia fra deboli e potenti; enorme è la popolarità in vita e successivamente la venerazione del santo.

Alla sua morte gli abitanti di Poitiers e di Tours si disputano il corpo, tuttavia questi ultimi riescono a trasportate la salma del Santo di notte e per vie d'acqua a Tours dove è tuttora sepolto. Candes prenderà il nome di Candes Saint Martin.



Celebre è la leggenda secondo la quale una notte incontrò sulla porta della città di Amiens, nella Gallia, un povero tremante di freddo che chiedeva aiuto. Il Santo non aveva nient'altro che la clamide che indossava, dato che aveva elargito tutti i denari in un'altra opera di carità. Allora con la spada che aveva alla cintura tagliò il mantello in due parti e ne donò la parte inferiore al povero.
La notte seguente, mentre stava dormendo, vide il Cristo che, vestito di una parte del suo mantello, diceva agli angeli intorno a lui: "Martino, che è soltanto un catecumeno, mi ha coperto con la sua veste". 








il San Martino della tradizione contadina




 Vincenzo Campi  San Martino Museo Civico di Cremona

 
 


L'11 novembre si ricorda che "l'estate di San Martino dura tre giorni e un pochinino"; in altri tempi la festa era popolare e  "si faceva San Martino" perchè con la scadenza dei contratti agrari si cambiava casa e spesso paese.

La classica scena del carro carico di povere cose di uso quotidiano è mirabilmente rappresentata nel dipinto di Vincenzo Campi intitolato San Martino; lo stesso doloroso trasloco narrato da Ermanno Olmi nel film "l'albero degli zoccoli".

L'11 novembre era giorno di precetto, celebrato con fiere, fuochi e banchetti rallegrati dal vino novello. Il culto e le usanze sono di origine gallica, la Francia era abitata da Celti che festeggiavano il Capodanno ai primi di novembre e fu proprio la festa di San Martino ad acquisire sotto il cristianesimo la funzione di Capodanno contadino.

Nell'area celtica della Pannonia dove era nato e vissuto, si venerava un dio cavaliere che portava una mantella corta; era considerato il cavaliere del mondo infero, colui che vinceva la morte e anche il dio della vegetazione garante del rinnovamento della natura dopo la "morte" invernale.

Si potrebbe spiegare la grande diffusione del culto di San Martino, nelle aree di tradizioni celtiche come le Gallie e l'Italia settentrionale con la sostituzione del "dio cavaliere" naturalmente con le debite correzioni anche iconografiche del cavallo che da nero diventa bianco e Martino che combatte e vince il diavolo.

2 commenti:

  1. Grazie Etta per queste belle notizie. Da noi ci sono fiere di San Martino un po' dovunque. Grazie di aver spiegato il nesso fra San Martino e trasloco: non lo conoscevo. Buona domenica.
    Paola

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