Santi e Ricorrenze
13/11
Sant'Omobono laico
dal sito Santi e Beati
Patronato:
Cremona, Mercanti, Lavoratori tessili, Sarti
Etimologia: dal latino = uomo buono
Emblema: Borsa, Forbici
Omobono Tucenghi nasce nel XII secolo a Cremona, figlio di un mercante e sarto, continua con successo l'attività paterna, ma dedica anche molte ore alla preghiera e fa molte offerte ai poveri; la moglie per questo lo rimprovera spesso senza tuttavia riuscire a convincerlo e d'altra parte miracolosamente la sua borsa dei soldi non è mai vuota così come la madia dei viveri che egli distribuisce agli affamati. La borsa con cui è sempre rappresentato ha ispirato un proverbio cremonese molto usato con i bambini per dissuaderli dal richiedere troppe cose ("Dìi tée, gh'òo mìia la bùrsa de sàant Mubòon").
La sua fama di uomo giusto si diffonde in città ed egli si adopera per far cessare le ostilità tra guelfi e ghibellini.
Muore il 13 novembre 1197 durante la celebrazione della Messa nella chiesa ove si recava quotidianamente a pregare. Pare che subito dopo la sua morte una persona guarì miracolosamente; solo dopo due anni più tardi viene proclamato santo dal papa Innocenzo III.
Il patrono di Cremona, proclamato dal Consiglio Generale cittadino nel 1643, il cui corpo è conservato nella cripta del duomo, è il primo santo laico e non proviene da famiglia reale o principesca ed è venerato come protettore dei mercanti e dei sarti. Per questa ragione in occasione della solenne funzione officiata dal Vescovo nel duomo il 13 novembre gli artigiani offrono i panni per i poveri.
Etimologia: dal latino = uomo buono
Emblema: Borsa, Forbici
Omobono Tucenghi nasce nel XII secolo a Cremona, figlio di un mercante e sarto, continua con successo l'attività paterna, ma dedica anche molte ore alla preghiera e fa molte offerte ai poveri; la moglie per questo lo rimprovera spesso senza tuttavia riuscire a convincerlo e d'altra parte miracolosamente la sua borsa dei soldi non è mai vuota così come la madia dei viveri che egli distribuisce agli affamati. La borsa con cui è sempre rappresentato ha ispirato un proverbio cremonese molto usato con i bambini per dissuaderli dal richiedere troppe cose ("Dìi tée, gh'òo mìia la bùrsa de sàant Mubòon").
La sua fama di uomo giusto si diffonde in città ed egli si adopera per far cessare le ostilità tra guelfi e ghibellini.
Muore il 13 novembre 1197 durante la celebrazione della Messa nella chiesa ove si recava quotidianamente a pregare. Pare che subito dopo la sua morte una persona guarì miracolosamente; solo dopo due anni più tardi viene proclamato santo dal papa Innocenzo III.
Il patrono di Cremona, proclamato dal Consiglio Generale cittadino nel 1643, il cui corpo è conservato nella cripta del duomo, è il primo santo laico e non proviene da famiglia reale o principesca ed è venerato come protettore dei mercanti e dei sarti. Per questa ragione in occasione della solenne funzione officiata dal Vescovo nel duomo il 13 novembre gli artigiani offrono i panni per i poveri.
la chiesa già dedicata a S.
Egidio e poi anche a S. Omobono
all'interno
è custodito un Crocifisso davanti al quale secondo la tradizione il
Santo era solito pregare.
L'interno della chiesa è stato interamente affrescato nel '700 in stile rococò.
L'interno della chiesa è stato interamente affrescato nel '700 in stile rococò.
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