martedì 31 gennaio 2012

Lunario mese di Febbraio

Febbraio


Cremona, parco I. Sartori
 


Febbraio deriva il nome dal latino Februarius a sua volta derivato da “februa”, che significava letteralmente mezzi, strumenti di purificazione. Erano o panni di lana con cui si aspergeva il sangue delle vittime dei sacrifici, o focacce di farro usate nella purificazione di una casa o fronde di albero puro, con cui i sacerdoti si ornavano il capo; in estrema sintesi qualunque cosa con cui purificare i corpi.
Il mese della purificazione era l’ultimo del calendario arcaico e preludeva alla rinascita dell’anno nuovo in marzo.

Santi e Ricorrenze

3/2 S. Biagio
5/2 S. Agata
6/2/1992 muore P. Davide Maria Turoldo
14/2 San Valentino
21/2 Martedì Grasso ultimo giorno di Carnevale
22/2 Le Ceneri


La poesia del mese


Breve felicità
di Gian Carlo Artoni da “Lo stesso dolore” – Mondadori

Breve felicità sospesa ai fili
bianchi di bruma, stelle
rifiorite nel ghiaccio, è questo lieve
sole d’inverno che vi scioglie: vaga
una nebbia leggera – colorata
di rosa – per le strade, e della vita
dolcemente il mattino ci innamora.


Il proverbio del mese

Febbraio, febbraietto, corto e maledetto






La ricetta del mese:  “i bunbunéen”



Ingredienti:
 200 g. di farina gialla setacciata finissima - 600 g. di farina bianca 00 -
200 g. di fecola - 400 g. di zucchero - 250 g. di strutto - 3 rossi d’uovo -
2 albumi - 1 scorza di limone - 6 mentine polverizzate -
1 bicchiere di buon vino bianco secco
Preparazione - Con tutti gli ingredienti fare un impasto piuttosto sodo, senza lavorarlo molto, tirarlo con il mattarello un poco alla volta sino allo spessore di circa mezzo centimetro e con gli appositi stampini dar forma ai biscotti. Per un effetto migliore, spennellare prima di infornare, con uovo sbattuto e collocare sopra ogni biscotto un pizzichino di zucchero. Cuocere in forno a 180° su una teglia precedentemente imburrata, per circa 15 minuti.
N.B. Con metà dose si ottengono circa 50 biscotti – sufficiente un uovo più un tuorlo e 1/4 di una bustina di polvere degli angeli; infornare con forno già caldo.

La ricetta di questi biscotti è un'alternativa light ai dolci fritti di carnevale.


Segno dello Zodiaco: Pesci

domenica 29 gennaio 2012

canarini che passione!



Novità in gabbia





Abbiamo rievocato nel post precedente una delle tante coppie di canarini, presso di noi due anni fa, ma ora torniamo alla situazione attuale;

ultimamente avevamo una coppia e un canarino single in due gabbie, ma non si poteva certo sperare in una facile convivenza, dato che quotidianamente i due maschi si fronteggiavano animosamente








ecco allora la decisione di scegliere una canarina per formare una nuova coppia





il momento del passaggio nella gabbia e il primo incontro






la canarina dopo il trasporto è ancora molto disorientata











la nuova coppia appare tranquilla






e i vicini







mentre l'ospite consueto all'esterno va alla ricerca di semi e briciole

sabato 28 gennaio 2012

Lunario mese di Gennaio

Ricorrenze

29/1 - 31/1

I giorni de "la merla"




 
(dal web)

Il 29 - 30 - 31 gennaio sono detti i giorni della "Merla" e sono ritenuti i più freddi dell'anno.
Ma chi è la "Merla"?

Ci sono varie versioni della leggenda.

La prima più nota narra che tanto tempo fa, quando i merli erano bianchi, una famigliola viveva su una quercia soffrendo per il gran freddo, nonostante mamma merla supplicasse messer Gennaio di essere più mite. Ma egli non voleva sentir ragione ripetendo che faceva solo il suo mestiere. 
Un anno la merla cambiò tattica: se ne stette nascosta con tutta la famiglia in modo che Gennaio, non vedendola si dimenticasse di infierire col suo gelo. Alla fine del mese, che era il più corto, composto di soli ventotto giorni, la merla uscì fuori e non riuscì a trattenere la soddisfazione di aver gabbato messer Gennaio deridendolo. Questi, irato, chiese tre giorni a Febbraio e li trasformò in una ghiacciaia con una temperatura di diversi gradi sotto zero.
L'unico modo per resistere per i poveri merli fu quello di trovare riparo dentro un camino, ma quando finalmente poterono uscire si ritrovarono con le penne nere come la pece e quel periodo fu ribattezzato "i giorni della merla".

"Merla" era anche il nome di una vecchia che si ghiacciò per tre giorni e tre notti su un tetto e che vi morì forse bruciata nel tentativo di scaldarsi, pur di trovare un marito giovane. Da qui discenderebbe anche la tradizione di bruciare la "vecchia".

Ricordiamo anche i due sposi (Merlo e Merla) sprofondati con la loro slitta nelle acque gelide del Po e il grande cannone francese, chiamato "la Mèrle" che traghettato sul Po gelato, assicurò a Napoleone una grande vittoria durante la Prima Campagna d'Italia. 

In questi giorni si tengono le tradizionali esibizioni dei cantori, tra cui molto suggestive quelle che si svolgono lungo le rive dell'Adda, in vari paesi della provincia, dove si intonano canti propiziatori per ottenere un' abbondante raccolta di bachi da seta, si brucia la vecchia e si beve vin brulè per scaldarsi. 

venerdì 27 gennaio 2012

Lunario mese di Gennaio

Ricorrenze


27/1/1901



Muore Giuseppe Verdi




(dal web)




Si spegne a Milano alle 2 e 50 del mattino. Desiderava "funerali modestissimi" e "allo spuntar del giorno o all'Ave Maria di sera senza canti né suoni" e fu esaudito.
Il 30 gennaio il feretro venne trasportato al Monumentale alle sette del mattino, quando era ancora buio.
Mezza Milano scese in strada per partecipare al mesto corteo. Alle otto e un quarto la bara venne calata accanto a quella di Giuseppina Strepponi. Le volontà testamentarie erano state rispettate.
Il 27 febbraio, in occasione del trigesimo della morte, si tennero le esequie ufficiali. Sul piazzale del cimitero, Arturo Toscanini, le orchestre della Scala e del Lirico e tutti i cori di Milano, novecento coristi e centoventi strumentisti, eseguirono il coro "Va', pensiero".
Poi il corteo di quarantamila persone, aperto da un grandioso carro funebre, in undici ore raggiunse la Casa di Riposo in piazza Buonarroti. 
Giuseppe Verdi e Giuseppina Strepponi sono sepolti lì nella cripta sotto l'oratorio. 



mercoledì 25 gennaio 2012

canarini, che passione!



Storia di una coppia



Questa è la storia di una coppia di canarini che erano con noi due anni fa e che ora sono stati sostituiti da altri, vogliamo ugualmente parlarne qui.

"Vivono con noi da sempre. Il loro numero è variabile nel tempo, abbiamo avuto fino ad una dozzina di coppie ed allora vivevano in garage, tranne la preferita di turno che aveva il privilegio di stare in cucina soprattutto in inverno o in piena estate.
Delle varie generazioni che sono passate da noi, almeno dei capostipiti, ricordiamo il nomignolo o la razza; abbiamo avuto Ciuffo, Trixi, Brinella, Contrin, Melissa e così via.
Da qualche tempo anche per selezione naturale, visto che le ultime cove sono state sfortunate, ci è rimasta un’unica coppia che sta con noi in casa.
  




                                          


Il tempo di scattare e postare la foto e la coppia è…scoppiata. Sono cominciati litigi e inseguimenti per la gabbia al punto che Pippo spazientito da tanto baccano ha deciso di sostituire la femmina, a suo dire causa di tale situazione con una canarina dal colore più accentuato. Per il momento sembrano più tranquilli e anche noi lo siamo."


 

lunedì 23 gennaio 2012

Lunario mese di Gennaio

Santi e Ricorrenze


25/1
 

Conversione di S. Paolo Apostolo




 
(dal web)


la festa che ricorda la conversione di Paolo di Tarso sulla strada di Damasco nella tradizione contadina locale è molto importante agli effetti delle previsioni meteorologiche perchè tempera il giudizio di bello o brutto tempo dettato dal "creséent e caléent"; infatti la giornata chiara di San Paolo è indice di un anno ricco di messi, mentre con neve e pioggia la carestia è assicurata; se la giornata è ventosa si preannunciano discordie tra i popoli, se sarà nuvolosa ci sarà morìa di animali. Non dimentichiamo che la previsione meteorologica è destinata al mondo agricolo.Ma San Paolo è detto anche "dei segni". Essendo persecutore dei cristiani, venne accecato da un fulmine mentre si trovava a cavallo sulla via di Damasco e riconoscendo in questo evento un segno di Dio, si convertì. 
La credenza popolare pertanto lo credeva capace di ricevere segni divini ma anche di mandarne da cui poter ricavare previsioni sul futuro non solo meteorologico. In particolare le ragazze in età da marito, in tutto il cremonese, ma anche nelle vicinanze del mantovano e bresciano, mettevano sul davanzale una scodella piena d'acqua la sera del 24 gennaio e il mattino seguente, sulla superficie del ghiaccio che si era formato apparivano delle crepe, i cosiddetti segni, che le stesse, speranzose, interpretavano con molta fantasia.       


Torta d'arancia







Nelle serate uggiose di questo inverno o quando voglio ritagliarmi un po' di tempo per me per rilassarmi e gratificarmi non trovo meglio da fare che una torta, meglio se semplice e veloce.
E' quello che è successo ieri con questa ottima torta d'arancia.

Si pesano 2 uova poi si mette lo stesso peso di farina zucchero e burro. Si sbattono le uova interecon il burro morbido e lo zucchero, si uniscono la farina, la buccia di un’arancia tritata e il suo succo insieme a una mezza bustina di lievito. Si cuoce in forno a 180° per circa mezz’ora.

(Dal libro “La frutta in cucina a Cremona e nel suo territorio” Accademia Italiana della Cucina delegazione di Cremona – ottobre 2011. - ricetta di M. Leggeri)

sabato 21 gennaio 2012

Lunario mese di Gennaio

Santi e Ricorrenze

21/1


S. Agnese Vergine e Martire




(dal sito Santi e Beati)

Patronato: Ragazze

Etimologia: casta, pura dal greco

Emblema: Agnello, Giglio, Palma






Nacque a Roma da genitori cristiani di origine patrizia nella seconda metà del III secolo. Quando era appena dodicenne scoppiò in città una persecuzione ed Agnese fu denunciata dal figlio del prefetto che si era visto respinto dalla giovane.
Fu esposta nuda in un postribolo che sorgeva nelle vicinanze di piazza Navona sul luogo ove sorge la chiesa di S. Agnese in Agone. Secondo la leggenda un uomo che cercava di avvicinarla cadde morto e poi resuscitò per l'intercessione della vergine; venne portata al rogo ma le fiamme si spensero senza bruciarla, fu infine uccisa sgozzata come un agnello, animale che compare nella iconografia come simbolo di purezza e allusione al martirio di S. Agnese, che secondo alcuni, avvenne quando era appena tredicenne sotto Diocleziano nel 304.




(dal web)

Se la chiesa di piazza Navona ricorda il luogo del martirio, le reliquie sono conservate nella chiesa di S. Agnese fuori le mura in un'urna d'argento commissionata da Paolo V, ad eccezione del cranio custodito nella prima chiesa.

Lunario mese di Gennaio

In questi giorni di gran freddo riceviamo la visita di alcune tortore che attirate dai semi sparsi dei nostri canarini sul balcone di casa, finiscono poi, una volta rifocillate, per indugiare sui nostri vasi incolti.




è un appuntamento cui cerchiamo di non mancare, soprattutto in questa stagione in cui gli uccellini difficilmente trovano qualcosa da mangiare, perchè siamo ampiamente ripagati dalla loro presenza.

giovedì 19 gennaio 2012

Lunario mese di Gennaio

Santi e Ricorrenze


20/1



San Sebastiano Martire






(Antonello da Messina - Dresda - dal web)

Patronato: Arcieri, Atleti, Tappezzieri, Vigili Urbani

Etimologia: venerabile, dal greco

Emblema: Freccia, Palma






Molto scarse sono le notizie storiche riguardanti la vita di San Sebastiano, nato a Milano nel 263 circa e martirizzato a Roma sotto Diocleziano nel 304.

E' patrono di tutti coloro che per mestiere hanno a che fare con aghi e punte, attenendosi con ciò al primo martirio da lui subito (legato ad un tronco e colpito dalle frecce dei compagni) dal quale guarì tanto che Diocleziano lo condannò successivamente alla flagellazione a morte.

Patrono della città di Pest a Budapest e dei giovani dell'Azione Cattolica, a Roma è considerato il terzo Protettore dopo i Santi Pietro e Paolo.

Considerato che attorno alla seconda decade di gennaio secondo la sapienza contadina si ha un'inversione delle condizioni meteorologiche avute fino a quel momento ecco allora due proverbi uguali e contrari che riguardano S. Sebastiano e San Fabiano entrambi ricordati il 20 gennaio:

"San Fabiàan e Sebastiàan i rìiva cun la nèef in màan", ma se ha già fatto molto freddo, "San Fabiàan e Sebastiàan i rìiva cun la viòola in màan" .



martedì 17 gennaio 2012

La torta sbrisolosa




Per S. Antonio in casa nostra non manca mai: la torta sbrisolosa (a Mantova detta sbrisolona) fatta di farina bianca e gialla, mandorle, uova e strutto; anche per quest'anno la tradizione è salva.

Tutti quelli che passeranno di qui la possono assaggiare, basta affrettarsi perchè quasi non ce n'è più.

La ricetta è quella indicata nel post del mese di gennaio.  

Lunario mese di Gennaio

Santi e Ricorrenze


17/1



Sant'Antonio Abate








Nella tradizione contadina è uno dei santi più venerati cui vengono attribuiti miracoli e numerosi patronati.

Vari infatti sono gli appellativi attribuiti: mercante di neve, del fuoco, degli animali, del porcello, della barba bianca…

Tradizionalmente con S. Antonio si dà inizio al carnevale mentre di solito il tempo registra un brusco cambiamento (in meglio o in peggio).

Gli abati Sant’Antonio e San Bassano e i vescovi Ilario e Mauro sono definiti “mercanti di fiocchi” nel senso che portano la neve se non ce n’è o la fanno sciogliere se già caduta.

Sant’Antonio aiutato dal porcellino (che aveva in precedenza salvato) porta dall’inferno il fuoco e col suo bastone a forma di tau lo appicca al falò donando finalmente agli uomini luce e calore. Da qui la tradizione di accendere i falò rituale che assolve anche la funzione di passaggio dal vecchio anno al nuovo, di rinascita e di purificazione: un chiaro richiamo alla divinità celtica Lug cui erano consacrati maialini e cinghiali.

Ancora viva nella campagna cremonese l’usanza della benedizione degli animali nelle stalle (dove non mancava mai sul muro l'immagine del santo) e dei piccoli animali domestici.

Invocato per ritrovare le cose perdute o il compagno della propria vita, ma anche per trovare sollievo contro il bruciore provocato dall’herpes zoster è protettore dei vigili del fuoco, dei canestrai e dei monaci eremiti (per la sua esistenza di anacoreta), dei macellai.

Muore il 17 gennaio 356 nella Tebaide (Alto Egitto) a 106 anni.




lunedì 16 gennaio 2012

Lunario mese di Gennaio

Ricorrenze

16/1/1886


Muore Amilcare Ponchielli






Amilcare Ponchielli è nato a Paderno Fasolaro (CR), ora Paderno Ponchielli, il 31 agosto 1834 da una famiglia modesta. Il padre Giovanni dedicandosi per pura passione alla fisarmonica e all'organo della chiesa parrocchiale, insegnò le prime nozioni di musica al piccolo Amilcare.

Grazie all'aiuto di un ricco agricoltore e proprietario di filande Giovanni Battista Jacini, potè frequentare il Conservatorio di Milano con il massimo dei voti.

Ritornato a Cremona suonò gli organi di diverse chiese e divenne capobanda a Piacenza e a Cremona. Nel 1881 divenne maestro di cappella a S. Maria Maggiore a Bergamo e due anni dopo ottenne la cattedra di composizione al Conservatorio di Milano dove ebbe fra gli allievi Giacomo Puccini e Pietro Mascagni.


Mentre si trovava a Piacenza per assistere all'opera "La Gioconda" in occasione del Carnevale 1886 al teatro Municipale, si ammalò di bronchite come conseguenza di strapazzi dei giorni di Pietroburgo dove era andato per seguire "I Lituani". Già all'Epifania le sue condizioni erano gravissime tanto che non potè completare una lezione e gli allievi dovettero accompagnarlo a casa.

Morì il 16 gennaio 1886 a soli 51 anni, ricorre pertanto quest'anno il 126° anniversario della morte.

Ponchielli è universalmente conosciuto solo per la sua opera più famosa, La Gioconda, ma compose per 30 anni esatti dai Promessi Sposi del 1856 fino ai Mori di Valenza, incompiuta, rappresentata a Montecarlo nel 1914 e recentemente registrata su CD dal Coro Ponchielli - Vertova che ha partecipato anche alla registrazione dell'opera meno conosciuta "il figliol prodigo" sempre di A. Ponchielli.

Solo negli ultimi anni è iniziato un processo di rivalutazione della produzione non solo operistica, ma anche cameristica, bandistica e sinfonica.

Nel paese dove si conserva la casa natale è allistito il museo Ponchielliano e a lui è dedicato il teatro di Cremona ex Concordia.

Coro Ponchielli Vertova

Nell'ambito della Giornata Internazionale dei Migrantes e dei Rifugiati e in concomitanza con il 40° Anniversario della Caritas Cremonese dopo la cerimonia religiosa multietnica, il Coro Ponchielli - Vertova di cui Pippo fa parte ha offerto agli intervenuti un concerto di brani sacri e lirici  del proprio repertorio.






nella foto il M° Patrizia Bernelich, il Soprano Eleonora Alberici e i Coristi ricevono l'applauso caloroso del pubblico.

giovedì 12 gennaio 2012

i benedetti




sono dei biscotti un po' speciali. Non ne conoscevamo l'esistenza se non dopo aver letto una ricerca su "la cucina delle festività religiose nel Cremonese" a cura di Carla Bertinelli Spotti nell'ambito dell'Accademia Italiana della Cucina dell'ottobre 2010.
La loro preparazione risalirebbe all'ottocento nel comune di Vescovato ad opera del fornaio della piazza centrale del paese. Sono biscotti secchi e non lievitati fatti con farina, burro, acqua e sale e decorati con codette colorate e miele, hanno forma piatta e ricordano i fazzoletti che si mettevano in testa annodati ai quattro lati.

Secondo alcune testimonianze il nome si deve al fatto che venivano preparati per S. Benedetto e le codette colorate richiamerebbero proprio i colori della primavera, secondo altri venivano preparati per l'Epifania, portati in chiesa per la benedizione e dati in pasto alle bestie per preservarle da malattie, ma in seguito furono mangiati anche dagli uomini che li trovavano molto buoni.

Non nascondiamo che la nostra andata a Vescovato per l'Epifania (vedere post precedente) aveva anche lo scopo di acquistare i biscotti, tentativo vano, ma non avendo desistito siamo alla fine riusciti a vedere e ad assaggiare i famosi benedetti . 



domenica 8 gennaio 2012

vicino a casa

Il 6 gennaio, complice la bella giornata di sole, abbiamo voluto festeggiare l'Epifania andando in un paese della provincia distante una dozzina di Km. che si chiama Vescovato.


Qui abbiamo pranzato al Ristorante il Mappamondo
www.ilmappamondocr.com

ecco alcune foto con particolari della sala da pranzo, dove era acceso il camino, e i piatti gustati



tortelli al bagoss e gorgonzola


tacchinella con ripieno di castagne

torta di ricotta e pere

dopo pranzo abbiamo fatto un veloce giro (a causa del forte e fastidioso vento) per piazza Roma, la piazza principale del paese dove si trova la chiesa parrocchiale dedicata a S. Leonardo, il Municipio e la statua del personaggio simbolo del carattere dei Vescovatini intraprendenti che con la bicicletta andavano per le strade del mondo in cerca di fortuna e vendendo mercanzie varie: è il "giraduur"





dell'antica Rocca nulla si conserva

giovedì 5 gennaio 2012

Lunario mese di Gennaio

RICORRENZE


6/1



Epifania


L'Epifania è la manifestazione della Divinità di Gesù al cospetto dei Re Magi


         



 Milano - Basilica di S. Eustorgio

 

Pochi sanno che la basilica milanese di Sant'Eustorgio è detta la basilica dei Tre Re Magi per il grande sarcofago che ne ospitava i corpi, sarcofago che Eustorgio ebbe in dono dall'imperatore Costante. Del resto già osservando la cuspide del campanile si nota che è sormontata dalla stella ad otto punte.




 
la stella della pietra sepolcrale dei Re Magi

Le reliquie vi furono conservate fino al 1164 quando l'Imperatore Barbarossa le fece portare a Colonia dove sono tuttora conservate in una teca dietro l'altare del duomo. Solo nel 1906 il Cardinale di Milano, Ferrari, ottenne dalla città tedesca una parziale restituzione delle reliquie.


Ma non si può parlare di Epifania senza ricordare la cara e simpatica vecchietta...



 
Buona Befana a tutti!

domenica 1 gennaio 2012

Lunario mese di Gennaio

GENNAIO 




  Giardini pubblici di piazza Roma intitolati a Papa Giovanni Paolo II, la Pagoda


Gennaio deriva il nome dal mese latino Ianuarius, dedicato al dio Giano. Questa divinità era preposta a tutti gli inizi nel tempo e nello spazio. Era rappresentato con due volti, (un terzo invisibile che corrisponde nella tradizione induista all'occhio frontale, simbolo d'Eternità), uno dall'aspetto di giovane, l'altro di vecchio e posto a tutela delle porte e più in generale dei passaggi. Indica al meglio perciò il divenire del tempo e la rinascita del vecchio in un nuovo anno. 


Santi e Ricorrenze



  6/1 Epifania
16/1/1886 muore Amilcare Ponchielli
17/1 S. Antonio Abate
20/1 S. Sebastiano
21/1 S. Agnese
25/1 Conversione di S. Paolo
27/1 (1901) Muore a Milano Giuseppe Verdi
29/1 inizio dei tre giorni detti "della merla"

La poesia del mese




Antico Inverno di Salvatore Quasimodo da "Ed è subito sera"

Desiderio delle tue mani chiare
nella penombra della fiamma:
sapevano di rovere e di rose;
di morte. Antico inverno.

Cercavano il miglio gli uccelli
ed erano subito di neve;
così le parole.
Un po’ di sole, una raggera d’angelo,
e poi la nebbia; e gli alberi,
e noi fatti d’aria al mattino.

Il proverbio del mese

se nevica in gennaio si riempie il granaio


la ricetta del mese



 

Torta mantovana sbrisolona




  Ingredienti dosi per 6 persone
200 g. di farina bianca, 200 g. di farina gialla, 200 g. di mandorle dolci, 200 g. di zucchero, 150 g. di burro, 2 tuorli d’uovo, una buccia di limone.
 
Preparazione
Questa torta deve il suo nome al fatto che si sbriciola appena la si vuole tagliare a fette. E’ originaria delle zone intorno a Mantova e a Cremona. Nel cremonese con la variante più rustica priva di mandorle, si prepara per S. Antonio. Gettate le mandorle in acqua bollente, così da poterle spellare più facilmente, quindi tritatele abbastanza finemente con la mezzaluna o pestandole in un mortaio. Ottenuto un bel trito, mescolatelo con la farina bianca e quella gialla passate precedentemente al setaccio. Da ultimo unite lo zucchero e la buccia di limone grattugiata. Battete a parte i tuorli d’uovo e aggiungeteli alle farine mescolando bene con il cucchiaio di legno in modo che leghino il tutto. Unite ora il burro che avrete fatto ammorbidire tenendolo per un po’ fuori dal frigo e poi mescolandolo con un cucchiaio di legno in una bacinella intiepidita a bagnomaria. Gli ingredienti non risulteranno ben amalgamati come di solito si richiede ad un dolce: “deve” esserci qualche piccolo grumo, altro motivo che dà il nome sbrisolona a questa torta. Versate quindi l’impasto in una grande teglia imburrata e mettete in forno ben caldo per circa 45 minuti. Una volta terminata la cottura, sfornate la torta e cospargetene abbondantemente la superficie con lo zucchero semolato. Lasciatela quindi raffreddare bene e infine servite la torta sbrisolona ponendola su un tovagliolo.



Il mese è posto sotto il segno dell'Acquario.