sabato 31 marzo 2012

Lunario mese di Aprile

1/4



Il pesce d'aprile






il primo di aprile, giorno dedicato agli scherzi, continua a mietere vittime fra i creduloni.

La tradizione del pesce d'aprile risalirebbe addirittura all'inizio del mondo, infatti secondo una leggenda la creazione terminò proprio in questa data. I primi uomini erano come storditi e si creò una gran confusione cui i più scaltri vollero porre rimedio mandando quelli che intralciavano il lavoro degli altri a cercare cose inesistenti per allontanarli. Da quella volta sarebbe nata la tradizione del pesce d'aprile.

Una seconda leggenda ricorda come Noè il primo d'aprile mandò per la prima volta fuori dall'arca la colomba che girò inutilmente sulla distesa d'acqua senza trovare terre emerse.

Pare che l'usanza in Italia risalga soltanto al 1875, mentre in Francia è documentata fin dal 1655 e pertanto si pensa che sia nata in quel paese dove si racconta che il primo aprile 1634 il duca Francesco di Lorena, prigioniero di Luigi XIII, riuscì a fuggire dal castello di Nancy attraversando un fiume a nuoto. Il commento alla fuga fu che le guardie erano state beffate da un "pesce".

Per tornare in Italia nel 1878 si radunò alle cascine di Firenze una folla immensa per la cremazione di un principe indiano che si rivelò alla fine un immenso pesce di cartapesta. 

Lunario mese di Aprile

Ricorrenze

1/4



Domenica delle Palme




 La Settimana Santa inizia tradizionalmente con la Domenica delle Palme, che commemora l'entrata di Gesù a Gerusalemme, accolto dalla popolazione con rami di palma e altre piante.

L'albero della palma che i Greci chiamavano phoinix, come la fenice che rinasceva miracolosamente dalle sue ceneri, era considerato simbolo del divino nel suo splendore e simbolo di vittoria.

Pertanto la folla festante che acclamava Gesù agitando i rami riconosceva in Lui il Messia ed il re d'Israele, giunto a liberare il suo popolo; soltanto poco tempo dopo di nuovo la folla reclamava da Pilato la crocifissione di Gesù, dimostrando quanto sia incoerente e volubile l'umanità.

La Chiesa ha assunto la palma come il simbolo della vera vittoria nella Resurrezione del Cristo e di tutti coloro che lo avrebbero testimoniato con il martirio.

Nelle nostre chiese la palma intrecciata è sostituita da rametti di ulivo benedetto.



Lunario mese di Aprile

Aprile



Giardini di Piazza Castello    monumento a Vittorio Emanuele II





Aprile deriva dal latino Aprilis; due sono le interpretazioni circa il significato di "Aprilis".
La prima lo farebbe derivare da aperit in quanto cade in primavera, stagione che fa sbocciare tutte le cose.
La seconda interpretazione è che derivi dal termine che significa spuma dalla quale si ritiene sia nata Venere.
Si spiegherebbe così la volontà di Romolo di dedicare a Venere, la dea genitrice il secondo mese dell'anno, dopo che il primo era stato dedicato al dio Marte.




Santi e Ricorrenze

1 / 4   il pesce d'aprile
1 / 4   domenica delle Palme
 8 / 4   Pasqua
21 / 4   Natale di Roma
23 / 4   S. Giorgio
25 / 4   S. Marco Evangelista
29 / 4   S. Caterina da Siena




 La poesia del mese

 Vieni

di Francesco Di Pilla

Vieni, le pietre odorano di pioggia.
Ha piovuto dal monte,
ha piovuto dal mare,
l’odore della terra ci fa nuovi.

Ritorneremo con i piedi nudi
Sopra le strade tiepide di sole,
ci fermeremo ai crocicchi, faremo
il segno della croce.

                                    Al tempo
Delle mani allacciate, i passi lievi
Sopra il greto del fiume, nel pensiero
Che anche lì un giorno l’acqua era passata.

Vieni, le pietre odorano di pioggia.



da “Tempo d’esilio” - Mondadori





 Proverbio del mese


 quando tuona d’aprile buon segno per il barile





La ricetta del mese

 Treccia dolce







Ingredienti, dosi per 6 persone: 450 g di farina bianca, 100 g di zucchero, 90 g d'olio d'oliva, 2 uova, zuccherini o pasticche dolci, latte, sale.

Preparazione: versate la farina sulla spianatoia, mescolando con lo zucchero e un cucchiaino di sale. Impastate tra loro questi ingredienti. Unite poi l'olio e lavorate l'impasto aggiungendo il latte tiepido necessario ad ottenere un impasto di media consistenza. Dopo aver manipolato la pasta per un po', dividetela in tre pezzi, che arrotolerete a forma di cilindri e intreccerete fra loro unendo poi le due estremità.
Nel punto di congiunzione adagiate un uovo crudo col suo guscio fermandolo con delle striscioline di pasta incrociate. Ponete la treccia sopra una lastra da forno unta d'olio. Sbattete l'uovo rimasto in una terrina e spennellatelo sulla superficie della treccia spargendovi poi gli zuccherini e le pasticche dolci.
Mettete la lastra in forno a 200° e fate cuocere la treccia per una mezz'ora. Trascorso questo tempo levatela dal forno, e quindi servitela fredda.
La treccia dolce è un tipico dolce di provenienza pugliese.





Segno dello Zodiaco: Toro



venerdì 30 marzo 2012

Busseto

Omaggio a Giuseppe Verdi




"Busseto ha un cuore e questo cuore è Verdi" recita uno slogan che ben descrive il legame unico e irripetibile tra questa terra e il grande Maestro.


 


ed infatti passeggiando per le strade di Busseto è impossibile sfuggire alle suggestioni evocate dalle opere del "Cigno di Busseto".









siamo capitati a Busseto questa mattina, venerdì giorno di mercato, e abbiamo pranzato nella celebre salsamenteria Baratta, già frequentata dal Maestro.




sotto i caratteristici portici







il vino (gutturnio) viene servito nelle scodelle e i salumi si mangiano col pane affettato senza piatti, ma con il piacevolissimo sottofondo delle note immortali delle opere verdiane.






ancora un giro per piazza Verdi cui fanno da sfondo Palazzo Barezzi e la Collegiata di S. Bartolomeo e rientriamo nel primo pomeriggio

giovedì 29 marzo 2012

Aspettando la Pasqua

La tradizione delle uova dipinte







La tradizione di colorare e regalare le uova benedette era viva in tutto il mondo cristiano mentre oggigiorno si ritrova quasi esclusivamente nell’Europa orientale.

In Russia la sera del sabato si prepara l’uovo pasquale, tracciando sul guscio simboli cristiani e pregando o cantando antichi canti. La mattina di Pasqua ogni famiglia porta in chiesa per la benedizione il proprio cestino di uova dipinte.











Ancora una volta si tratta di un rito arcaico che si svolgeva in primavera e che fu successivamente cristianizzato.

L’uovo che nasce da una vita e dà origine a nuova vita, è il simbolo universale del rinnovamento periodico della natura. Ma il simbolo dell’uovo divenne il simbolo di Cristo, sia alla luce del prologo del Vangelo di Giovanni, sia di Colui che muore e risorge: il simbolo della Resurrezione.
Si sono ritrovate a Roma, nelle tombe dei martiri uova di marmo, simboli di Resurrezione e soprattutto del Risorto.


Un tempo si portavano il Sabato Santo in chiesa per la benedizione le uova bollite e colorate che si sarebbero poi consumate alla colazione della Pasqua. Questa tradizione si è ormai affievolita e ha lasciato il posto alle uniche e diffusissime uova di cioccolato.



 

martedì 27 marzo 2012

Diario di viaggio d'altri tempi







                                           Viaggio in Sardegna








Mercoledì 16.IX.1970 h. 8.40  km. 21372

Si parte da Tortolì alla volta di Arbatax per una brevissima puntata e si prosegue per  Muravera. Strada molto bella che si percorre in breve tempo tanto che prima di Tertenia decidiamo di sostare a Porto Corallo per dedicare un paio d’ore al bagno di sole quotidiano.
1^ tappa: Porto Corallo – mentre sedute sulla spiaggia ci godiamo il sole siamo assalite da numerose gentili bestioline (tipo api) che chissà perché non intendono lasciarci sole. Alla F. viene la brillante idea di gustare quei famosi fichi d’india raccolti il giorno precedente. Armate di forchetta e coltello iniziamo l’opera di scuoiamento e alla fine ci ritroviamo con lingua, labbra e palato. .. ricoperti di spine.
2^ tappa: Muravera – sosta per il pranzo. h. 13 (£ 1.650) – si riparte alla volta di Cagliari, anche questa volta, però, su di giri. Eravamo partite con l’acqua minerale, ma dato che la volpe perde il pelo ma non il vizio, siamo poi ritornate ai vecchi amori (vino). Per raggiungere Quartu S. Elena percorriamo la strada di Muravera che passa attraverso strette gole, fra cui la più spettacolare è l’Arco degli Angeli.
 
 
 
 

3^ tappa: Cagliari – Città grande e traffico caotico. Visitiamo l’anfiteatro romano, il museo archeologico di notevole interesse e la cattedrale dove ci colpiscono i due pulpiti romanici.
4^ tappa: Iglesias dove pernottiamo. Per la prima volta ci danno camere separate ma vicine.  Si pone subito il problema della sicurezza personale. La  F. si sacrifica e lascia alla Etta la sua stanza, l’unica fra le due che si possa chiudere dall’interno. Quindi ci avviamo alla doccia, ma sorge subito un secondo problema: non è possibile chiudere la porta dall’interno, si decide allora che una farà la doccia e a turno l’altra starà di guardia. Ritornate nelle rispettive camere, la F. si accorge che dal lavabo non scende acqua; affacciatasi alla porta della Etta, se la trova davanti con tutta la bocca impastata di dentifricio, senza possibilità di trovare un rimedio. Telefoniamo per chiedere spiegazioni della mancanza di acqua e tranquille ci accingiamo al nostro lavoro serale (la redazione del diario - n. d. a.); improvvisamente dalla camera della F. un rumore sospetto: accorriamo e la visione è tutt’altro che allegra. Dal lavabo esce acqua in abbondanza senza possibilità di chiudere il rubinetto. Mentre ritelefoniamo la stanza si allaga sempre più e quando Dio vuole un addetto dell’albergo, fischiettando giulivo, senza alcuna preoccupazione pone rimedio al guasto.
N.B. lungo tutta la strada, a parte le ingenti forze di polizia, abbiamo incontrato ben 4 blocchi stradali: il nostro visino angelico non ha dato adito ad alcun sospetto, poiché, pur desiderandolo, non ci hanno fermate. (stanza £ 1.550)
Percorsi Km. 227.
 

 
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Giovedì 17.IX.1970 h. 8.25 km. 21599.
Si parte da Iglesias dirette ad Oristano; sulla strada per Flumini Maiore sostiamo un attimo per alcune foto ad un gregge e a delle caprette; lungo il tragitto diamo un passaggio ad una signora del posto che doveva recarsi ad Arborea ed aveva perso la corriera. Questa si dimostra molto carina e, venuta a conoscenza delle nostre disavventure con i fichi d’India si offre di raccogliercene un po’. Infatti con molta abilità e con una tecnica tutta speciale ci dà la possibilità di farne una buona provvista.
1^ tappa: Cabras – ci rechiamo accompagnate da due baldi giovani alla cantina sociale per acquistare la vernaccia.
2^ tappa: Oristano – breve visita alla città e ai negozi indi sosta per il pranzo. Qui facciamo conoscenza con un commesso viaggiatore che molto gentilmente ci fornisce alcuni nominativi di alberghi per alloggio ed eventuale pranzo nelle tappe che seguiranno. (pranzo £ 1.500)
3^ tappa: Nuraghe Losa = fra i meglio conservati.
 

 
 
 
 
4^ tappa: Macomer che raggiungiamo dopo aver deviato per Ghilarzo onde poter vedere il lago Omodeo. Sosta per la notte in un albergo dove le pulizie lasciano molto a desiderare. (albergo £ 1.250)
Percorsi km. 191






continua...

sabato 24 marzo 2012

Lunario mese di Marzo

Santi e Ricorrenze

25/3


Annunciazione del Signore

 

L’Annunciazione del Signore dà inizio al tempo in cui il Figlio di Dio si incarna e si sacrifica per la salvezza degli uomini in obbedienza al Padre e per essere il primo dei risorti. I nove mesi tra la concezione e la nascita del Salvatore spiegano la data del 25 marzo rispetto alla solennità del Natale.

Tuttavia una tradizione protocristiana, riportata fra l’altro da sant’Agostino e san Cipriano, stabiliva che il 25 marzo o comunque qualche giorno dopo l’equinozio, fosse avvenuta non solo l’incarnazione del Cristo, ma anche la creazione del mondo e la Resurrezione di Gesù, cioè la prima Pasqua.





 Nella rappresentazione di Lorenzo Lotto la scena ambientata nella modesta abitazione, con il gatto, simbolo del maligno, che si allontana precipitosamente avvertendo la presenza di Dio, lascia trasparire tutto il turbamento di Maria ma anche l’adesione al volere divino espresso con il suo “fiat”.

venerdì 23 marzo 2012

Aspettando la Pasqua

Molto più diffusa nei paesi di cultura tedesca che da noi è la tradizione di decorare le case, le finestre, le vetrine e le strade in occasione della Pasqua.

Ecco alcune istantanee colte nelle cittadine del Tirolo austriaco di St Johann e Kitzbuhel



 l'alberello con le uova










 con decorazioni varie



 i tulipani alle finestre rigorosamente finti









 l'allegra fattoria





giovedì 22 marzo 2012

Cremonesi illustri

Federica Galli -  la Signora degli alberi


dal sito della Fondazione Federica Galli


l'artista è nata a Soresina (Cr) nel 1932 ed è deceduta a Milano, sua città d'adozione nel 2009. In realtà Federica Galli non ha mai dimenticato la sua città natale tanto da donare per lascito testamentario un patrimonio di oltre 400 incisioni (valutate da 800 a 2000 secondo le dimensioni).

dal sito della Fondazione Federica Galli

proprio per presentare una panoramica dell'opera di Federica Galli, il comune di Cremona e la Fondazione diretta da Lorenza Salamon hanno allistito una mostra che rimarrà aperta fino al 15 aprile in S. Maria della Pietà.

La mostra che ho visitato ieri è suddivisa in 4 sezioni e un prologo in cui si possono ammirare 6 incisioni che hanno fortemente influenzato l'artista cremonese: in primis Durer poi Rembrandt, Bonnard, Morandi. Le sezioni: miscellanea, gli alberi monumentali, le cascine e Venezia; le opere, incise all'acquaforte, in mostra abbracciano un periodo che va dal 1956 al 2001.

la vite di Prissiarn al castello del gatto (la vite più grande d'Europa) dal sito della Fondazione


Venezia - Ponte di Rialto - dal sito della Fondazione

E' superfluo dire che la mostra è una splendida occasione per ammirare le bellissime acqueforti (circa 130) di Federica Galli, così come si può vedere dal video di presentazione dell'evento. 


martedì 20 marzo 2012

Lunario mese di Marzo


Equinozio di primavera


21/3

 
 

 

L’equinozio di primavera cade all’inizio del segno dell’Ariete, il primo dell’anno zodiacale: simbolo di rinnovamento e segno di fuoco.
Il sole supera all’equinozio la linea dell’equatore celeste migrando nell’emisfero settentrionale dando inizio così alla primavera.
Il sole in Ariete è esaltato: infatti dopo il lungo inverno, comincia per il sole il periodo di maggiore vitalità.
I latini chiamavano “ver” la primavera, mentre “primo vere” significava all’inizio della primavera cioè la stagione della fioritura, del passaggio tra l’inverno e l’estate.





                                                                                                                                                                             
      

           
bentornata primavera In questa stagione chi possiede il dono dello stupore per il perpetuarsi ogni anno del risveglio della natura, assapora il principio della vera conoscenza che è anche l’inizio della poesia e dell’arte, questi ultimi intesi come strumenti profondi di conoscenza perché ci consentono di penetrare nell’essere, nell’esistenza.

lunedì 19 marzo 2012

L'Amicizia

Ricevo su Facebook gli aggiornamenti quotidiani di Frate Ezio Battaglia e devo dire che ogni volta apprezzo e mi divertono i pensieri, le considerazioni e le immagini che inserisce, ma ho trovato profonda e bellissima la sua definizione di amicizia che voglio condividere con i lettori del blog:
























e ringrazio il Signore, perchè un Amico io ce l'ho.

Il buono della Sicilia

(dal web)



si è svolta dal 16 al 18 marzo una manifestazione in città dedicata alla Sicilia con vendita di prodotti alimentari ed esibizioni di canti e danze folcloristiche in piazza.

Naturalmente non ci siamo persi l'occasione di riassaporare alcune specialità come arancini, dolci al pistacchio, vino e pecorino.

Ecco una galleria fotografica dei nostri acquisti e del simbolo per eccellenza del folclore siciliano: il carretto dai colori squillanti.














 

domenica 18 marzo 2012

Lunario mese di Marzo

Santi e Ricorrenze


19/3



San Giuseppe





La celebrazione di San Giuseppe, sposo della Vergine Maria, ha profonde radici bibliche; Giuseppe è l'ultimo patriarca che riceve le comunicazioni del Signore attraverso l'umile mezzo dei sogni.
Come il suo predecessore è l'uomo giusto e fedele che Dio ha posto a tutela della Sua casa; Egli collega Gesù alla discendenza di Davide.
Sposo di Maria e padre putativo guida la Sacra Famiglia nella fuga e nel ritorno dall' Egitto, ripercorrendo il cammino dell'Esodo.


Nel Nuovo Testamento a San Giuseppe non viene attribuita neppure una parola. Quando inizia la vita pubblica di Gesù, egli è probabilmente già scomparso (alle nozze di Cana, in occasione del primo miracolo, infatti, non è menzionato), ma non si sa né dove né quando sia morto; non è nota la sua tomba, mentre si conoscono sepolture molto più antiche. Il Vangelo Lo definisce "Giusto" ossia rispettoso della Legge, intesa come il volere di Dio.
Giuseppe discende dalla casa di David, di lui sappiamo che era un artigiano che lavorava il legno. Non era affatto vecchio, come la tradizione e certa iconografia ce lo presentano, al contrario, egli era un uomo nel fiore degli anni, dal cuore generoso e ricco di fede.

Il Papa Pio IX l'ha dichiarato Patrono Universale della chiesa.
                                                                                                                                 
Patronato: padri, lavoratori, carpentieri, moribondi, economi e procuratori legali.
Emblema: il giglio                                                                                                                            

In numerose località si festeggia il giorno di S. Giuseppe con l'accensione di falò; i fuochi non hanno nessun rapporto con l'esistenza di San Giuseppe, ma sono espressione del passaggio tra la fine dell'inverno e l'inizio della primavera.
                                                                                                                                                               
In molte zone d'Italia si festeggia San Giuseppe gustando le tipiche frittelle che prendono i differenti nomi di zeppole, bignole ecc., ma la vera origine delle frittelle di San Giuseppe è probabilmente romana e risale ai Liberalia, le feste in onore di Libero, il dio della fecondità e dei raccolti.







                                                            (dal web - altare di S. Giuseppe)


Non rimane infine che augurare a tutti i Giuseppe, Giuseppina, Beppe, Pino e Pina, Pinuccia e Pippo


BUON ONOMASTICO!!!

venerdì 16 marzo 2012

canarini che passione!

ecco le nostre due coppie in completo relax a godersi il sole primaverile sul balcone di casa:










giovedì 15 marzo 2012