lunedì 5 novembre 2012

Diario di viaggio d'altri tempi











2/11/1974.


Dopo un’abbondante colazione a base di uova, burro, marmellata e tè, prendiamo il tram che ci porta in centro nelle vicinanze dell’Opera.
La prima tappa all’ufficio informazioni ci prende parecchio tempo.
 
 
 
 
 
 
 II tappa: la Hofburg per l’acquisto dei biglietti per la rappresentazione dei cavalli lipizzani. Qui vediamo anche una sala della biblioteca in stile barocco.
 
 
 
 Poiché i musei sono chiusi ripieghiamo sulle chiese; vediamo S. Agostino, con la tomba del Canova, ma non vediamo i vasi coi cuori; la chiesa dei Cappuccini con i sarcofaghi degli imperatori e troviamo due ragazzi fiorentini; la piazza del Nuovo Mercato con la bella fontana, S. Stefano.
 
 
 



 Freddo sempre intenso ma nonostante ciò grande movimento di passanti per le vie del centro. Pranzo in un self-service a 32 scellini.
All’uscita: il Duomo, la casa di Mozart, chiusa, il Graben con il gruppo della SS. Trinità, la chiesa di S. Pietro, la piazza AMHOF con un colorato mercato dell’usato, tipici i venditori. La Freyung con la fontana Austria, varie vie (Herrenstrasse) con bei palazzi ottocenteschi; S. Maria em Gestade, la più bella secondo me di Vienna in stile gotico ad una navata.
La piazza del mercato vecchio con la fontana di Giuseppe.












Bar con tè e strudel favoloso (con noci).









La Hofburg illuminata per la notte e alle 19 il concerto nella chiesa di S. Agostino: la messa da requiem in D-Molle di Anton Bruckner molto ben eseguita. All’uscita piove e fa un po’ meno freddo.
Rapidamente in albergo dove mangiamo pezzi di pollo, la frutta del viaggio e ordiniamo birra.



3/11/1974.

 
La mattina si preannuncia piuttosto brutta, pioviggina, ma fa un po’ meno freddo di ieri, siamo costrette a portarci gli ombrelli. Dopo la solita, abbondante colazione, ci dirigiamo verso la Hofburg; qui tentiamo di entrare a vedere almeno la cappella imperiale visto che non ci è possibile sentire i piccoli cantori di Vienna, ma è straripante di folla e non ci lasciano entrare (vedremo più tardi i cantori),
visitiamo il tesoro sacro e profano degli Asburgo; molto belli i costumi e i collari degli araldi appartenenti ai vari ordini, i manti regali e alcune parure di gioielli; pazzeschi i bouquet di gemme di Maria Teresa; per l’ennesima volta troviamo un sacco di italiani.
Alle 10.30 facciamo il nostro ingresso nella magnifica sala della scuola dei cavalli lipizzani già affollatissima. Lo spettacolo cui assistiamo è veramente superbo e meritevole di esser visto.
All’uscita visitiamo gli appartamenti imperiali (camera di ginnastica di Elisabetta, camera da letto di Francesco Giuseppe, sala da pranzo imbandita e statua di Elisabetta a grandezza naturale); la guida che parla tre lingue è un vero spasso.
Al ristorante prendiamo il menù del giorno per 60 scellini: zuppa di funghi (buona), II piatto – arrosto + rognoncino con contorno di risi e bisi solo cotti e insalata mista, dolce di noci con sopra budino e un’ottima caraffa di birra.
Ci dirigiamo a Kahlenberg in autobus percorrendo la strada panoramica attraverso il Bosco Viennese e da lassù ammiriamo il panorama di Vienna.





 
 

 Il freddo è intensissimo sulla collina, ma i colori delle foglie che si possono ammirare sono favolosi.
Nel ritorno ci fermiamo a Ginzburg, graziosissimo villaggio famoso per i suoi “heurigen” dove si gusta il vino nuovo; dopo averne ispezionato qualcuno, entriamo in uno e per scaldarci gustiamo vino nuovo caldo e aromatizzato (ottimo) con pane imburrato e salato, si fa anche musica e l’ambiente è surriscaldato. All’uscita di nuovo il gelo; ritorno a Vienna e in albergo mentre pioviggina.








continua...


 


 
 

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