2/11/1974.
Dopo
un’abbondante colazione a base di uova, burro, marmellata e tè,
prendiamo il tram che ci porta in centro nelle vicinanze dell’Opera.
La prima tappa all’ufficio informazioni ci prende parecchio tempo.
La prima tappa all’ufficio informazioni ci prende parecchio tempo.
II tappa: la
Hofburg per l’acquisto dei biglietti per la rappresentazione dei cavalli
lipizzani. Qui vediamo anche una sala della biblioteca in stile
barocco.
Poiché i musei
sono chiusi ripieghiamo sulle chiese; vediamo S. Agostino, con la tomba
del Canova, ma non vediamo i vasi coi cuori; la chiesa dei Cappuccini
con i sarcofaghi degli imperatori e troviamo due ragazzi fiorentini; la
piazza del Nuovo Mercato con la bella fontana, S. Stefano.
Freddo sempre
intenso ma nonostante ciò grande movimento di passanti per le vie del
centro. Pranzo in un self-service a 32 scellini.
All’uscita: il Duomo, la casa di Mozart, chiusa, il Graben con il gruppo della SS. Trinità, la chiesa di S. Pietro, la piazza AMHOF con un colorato mercato dell’usato, tipici i venditori. La Freyung con la fontana Austria, varie vie (Herrenstrasse) con bei palazzi ottocenteschi; S. Maria em Gestade, la più bella secondo me di Vienna in stile gotico ad una navata.
La piazza del mercato vecchio con la fontana di Giuseppe.
All’uscita: il Duomo, la casa di Mozart, chiusa, il Graben con il gruppo della SS. Trinità, la chiesa di S. Pietro, la piazza AMHOF con un colorato mercato dell’usato, tipici i venditori. La Freyung con la fontana Austria, varie vie (Herrenstrasse) con bei palazzi ottocenteschi; S. Maria em Gestade, la più bella secondo me di Vienna in stile gotico ad una navata.
La piazza del mercato vecchio con la fontana di Giuseppe.
Bar con tè e
strudel favoloso (con noci).
La Hofburg illuminata per la notte e alle 19 il concerto nella chiesa di
S. Agostino: la messa da requiem in D-Molle di Anton Bruckner molto ben
eseguita. All’uscita piove e fa un po’ meno freddo.
Rapidamente in albergo dove mangiamo pezzi di pollo, la frutta del viaggio e ordiniamo birra.
3/11/1974.
La mattina si preannuncia piuttosto brutta, pioviggina, ma fa un po’ meno freddo di ieri, siamo costrette a portarci gli ombrelli. Dopo la solita, abbondante colazione, ci dirigiamo verso la Hofburg; qui tentiamo di entrare a vedere almeno la cappella imperiale visto che non ci è possibile sentire i piccoli cantori di Vienna, ma è straripante di folla e non ci lasciano entrare (vedremo più tardi i cantori),
visitiamo il tesoro sacro e profano degli Asburgo; molto belli i costumi e i collari degli araldi appartenenti ai vari ordini, i manti regali e alcune parure di gioielli; pazzeschi i bouquet di gemme di Maria Teresa; per l’ennesima volta troviamo un sacco di italiani.
Alle 10.30 facciamo il nostro ingresso nella magnifica sala della scuola dei cavalli lipizzani già affollatissima. Lo spettacolo cui assistiamo è veramente superbo e meritevole di esser visto.
All’uscita visitiamo gli appartamenti imperiali (camera di ginnastica di Elisabetta, camera da letto di Francesco Giuseppe, sala da pranzo imbandita e statua di Elisabetta a grandezza naturale); la guida che parla tre lingue è un vero spasso.
Al ristorante prendiamo il menù del giorno per 60 scellini: zuppa di funghi (buona), II piatto – arrosto + rognoncino con contorno di risi e bisi solo cotti e insalata mista, dolce di noci con sopra budino e un’ottima caraffa di birra.
Ci dirigiamo a Kahlenberg in autobus percorrendo la strada panoramica attraverso il Bosco Viennese e da lassù ammiriamo il panorama di Vienna.
Rapidamente in albergo dove mangiamo pezzi di pollo, la frutta del viaggio e ordiniamo birra.
3/11/1974.
La mattina si preannuncia piuttosto brutta, pioviggina, ma fa un po’ meno freddo di ieri, siamo costrette a portarci gli ombrelli. Dopo la solita, abbondante colazione, ci dirigiamo verso la Hofburg; qui tentiamo di entrare a vedere almeno la cappella imperiale visto che non ci è possibile sentire i piccoli cantori di Vienna, ma è straripante di folla e non ci lasciano entrare (vedremo più tardi i cantori),
visitiamo il tesoro sacro e profano degli Asburgo; molto belli i costumi e i collari degli araldi appartenenti ai vari ordini, i manti regali e alcune parure di gioielli; pazzeschi i bouquet di gemme di Maria Teresa; per l’ennesima volta troviamo un sacco di italiani.
Alle 10.30 facciamo il nostro ingresso nella magnifica sala della scuola dei cavalli lipizzani già affollatissima. Lo spettacolo cui assistiamo è veramente superbo e meritevole di esser visto.
All’uscita visitiamo gli appartamenti imperiali (camera di ginnastica di Elisabetta, camera da letto di Francesco Giuseppe, sala da pranzo imbandita e statua di Elisabetta a grandezza naturale); la guida che parla tre lingue è un vero spasso.
Al ristorante prendiamo il menù del giorno per 60 scellini: zuppa di funghi (buona), II piatto – arrosto + rognoncino con contorno di risi e bisi solo cotti e insalata mista, dolce di noci con sopra budino e un’ottima caraffa di birra.
Ci dirigiamo a Kahlenberg in autobus percorrendo la strada panoramica attraverso il Bosco Viennese e da lassù ammiriamo il panorama di Vienna.
Il freddo è
intensissimo sulla collina, ma i colori delle foglie che si possono
ammirare sono favolosi.
Nel ritorno ci fermiamo a Ginzburg, graziosissimo villaggio famoso per i suoi “heurigen” dove si gusta il vino nuovo; dopo averne ispezionato qualcuno, entriamo in uno e per scaldarci gustiamo vino nuovo caldo e aromatizzato (ottimo) con pane imburrato e salato, si fa anche musica e l’ambiente è surriscaldato. All’uscita di nuovo il gelo; ritorno a Vienna e in albergo mentre pioviggina.
Nel ritorno ci fermiamo a Ginzburg, graziosissimo villaggio famoso per i suoi “heurigen” dove si gusta il vino nuovo; dopo averne ispezionato qualcuno, entriamo in uno e per scaldarci gustiamo vino nuovo caldo e aromatizzato (ottimo) con pane imburrato e salato, si fa anche musica e l’ambiente è surriscaldato. All’uscita di nuovo il gelo; ritorno a Vienna e in albergo mentre pioviggina.
continua...
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