domenica 24 febbraio 2013

Cremona Ebraica





Si è svolta nel pomeriggio di sabato scorso un'interessantissima visita alla scoperta dei luoghi della comunità ebraica in Cremona, curata da CrArT, Associazione Cremona Arte e Turismo, dal 1441 al 1597.

Punto di ritrovo la sede dello Iat sotto i portici di Palazzo Comunale, in piazza del duomo.






Devo confessare che prima della visita guidata non conoscevo questo particolare aspetto della mia città e parlando di comunità ebraiche pensavo in primis a Soncino dove è tuttora allestito il museo della stampa della famiglia ebrea dei Soncino e poi Il Comune di Ostiano dove ancora si conserva la sinagoga e il cimitero ebraico e Sabbioneta; adesso so che probabilmente questi ultimi insediamenti furono successivi a quello cremonese.


dal web


Ludovico Ariosto nella sua commedia "Il Negromante" ambientata a Cremona, tratteggia la figura di Iacherino, abile furfante, alchimista ed imbroglione.  
Gli Ebrei giungono a Cremona grazie ad una condotta dei Visconti e degli Sforza nel 1441, lo stesso anno in cui avvenne il matrimonio tra Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza; sono soprattutto i nobili che necessitano dei servigi degli ebrei (prestiti di denaro per le guerre), fra l'altro il cremonese è terra di confine con la repubblica veneta.





Se non ci fu mai un ghetto, anche per la difficoltà di attuarlo, la comunità si stabilì in tre zone della città: via Torriani, via Porta Marzia e le viuzze medievali intorno alla Cattedrale; zona di Porta Mosa e zona di Via Verdi.







il deteriorarsi dei rapporti tra la comunità cremonese e quella ebraica si può leggere in tre affreschi della navata centrale e della controfacciata del duomo.

Infatti entrando in duomo ammiriamo del ciclo della vita di Maria e del Cristo l'affresco di B. Boccaccino, la Circoncisione, dove appare addirittura una scritta in lingua ebraica, che definisce la pittura come luogo sacro ebreo, infatti in forza della condotta gli ebrei potevano transitare dal duomo anche durante i riti religiosi.
Nell'affresco del Romanino che rappresenta Ponzio Pilato compaiono dei personaggi con copricapi a turbante gialli che rappresentano gli ebrei, per arrivare al grande affresco della controfacciata del Pordenone







la scena grandiosa è suddivisa in due parti, la terra sotto i piedi  del Longino è spaccata a sinistra l'umanità redenta con le pie donne e il buon ladrone, a destra il ladrone condannato cui un soldato spezza le gambe e le figure coi turbanti. Da notare che in tutta la scena così affollata e mossa l'unico che rivolge lo sguardo all'osservatore è il mulo in primo piano a sinistra.



 



All'uscita dalla Cattedrale si parla di alcuni personaggi importanti del tempo per le loro relazioni con la comunità ebraica.
Vincenzo Conti, nativo di Verona e attivo a Venezia come stampatore in lingua ebraica, chiamato a Cremona da Girolamo Vida, in contatto fra l'altro anche con la famiglia dei Soncino. Dopo il soggiorno cremonese si trasferì a Piacenza dove morì.
Da ricordare anche il Cardinale Borromeo, lo Sfondrati divenuto papa Gregorio XIV e il vescovo Speciano; con la dominazione spagnola arriva anche l'Inquisizione ed anche a Cremona seppur in maniera meno rigida gli effetti si fanno sentire con l'esodo di alcune famiglie ebree.






nel nostro itinerario tocchiamo ora i giardini di Piazza Roma; fino al 1869 in quest'area sorgeva la chiesa di San Domenico e fu proprio in questo luogo, che aderendo alla bolla papale emessa il 12 settembre 1553 che ordinava di raccogliere e mettere al rogo i libri del Talmud, vennero bruciati i libri sacri e forse questo fatto causò l'allontanamento dalla città di Vincenzo Conti oltre che a impedire la stampa di libri in lingua ebraica.



  foto di Aurelio Betri da "il vascello"



nella foto di metà 800 a sinistra la facciata del duomo con i negozi e le abitazioni addossate prima dell'isolamento avvenuto agli inizi del 1900 e a destra la facciata della demolita chiesa di San Domenico.

Terminiamo la visita nell'odierna via Verdi che fino al 1919 era la Contrada Giudecca e dove forse sorgeva la sinagoga, riflettendo sul fatto che il periodo di permanenza degli ebrei a Cremona è coinciso con il periodo di maggior floridezza della città sia in campo commerciale che artistico, basti pensare alla famiglia dei Campi, degli Amati e Guarnieri del Gesù nel campo liutario. Dopo quel periodo anche a causa della peste Cremona non si risollevò più. 
 
   
 
  



2 commenti:

  1. Ho visitato la sinagoga di Pitigliano (Toscana) e una in Danimarca (o in Olanda, non ricordo bene...I tuoi giri turistici, cara Etta, risultano sempre interessanti!

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  2. grazie Lella! Buon Weekend


    un abbraccio Etta

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