mercoledì 12 settembre 2012

la ricerca dell'anima delle città





Il pomeriggio di sabato scorso ho seguito un itinerario in città organizzato da CrArt associazione culturale di arte e turismo avente come titolo "l'anima delle città", con lo scopo cioè di ritrovare anche a Cremona quegli aspetti comuni che si possono notare in ogni luogo.


Il percorso è iniziato dall'angolo buio della navata laterale della chiesa di S. Agata dove davanti al mausoleo della nobile famiglia Trecchi è collocata un'antica campana in disuso. La campana rimane un elemento di richiamo e di appartenenza per gli abitanti.


  


La chiesa di S. Omobono dedicata al patrono della città e la piazzetta antistante costituiscono la seconda tappa; in ogni città c'è un patrono e c'è la carità; anche se il santo fu per il suo tempo pure un abile diplomatico e si adoperò con il Vescovo Sicardo per riappacificare le due fazioni dei guelfi e degli abitanti della città nova. 







nella piazza due attori, nelle vesti di re e di giullare fanno rivivere la storia di Pollicino che sottraeva ai ricchi per donare ai poveri il cibo.






l'istruzione arriva in città nel 1628 col vescovo Speciano che chiama i gesuiti che stabiliscono il loro convento nell'attuale sede del Liceo Classico e hanno in S. Marcellino la ricca chiesa. Qui un attore - muratore rievoca come nel 1723 fu chiamato in occasione dell'allontanamento dell'Ordine, divenuto eccessivamente potente, a murare il tesoro che si vocifera possa trovarsi ancora in città. In ogni caso la ricca biblioteca costituì il nucleo principale della Biblioteca Civica.






si prosegue verso i giardini pubblici per parlare dell'acqua, ammirando la fontana delle Naiadi in realtà non adatta ad un luogo pubblico anche perchè era stata commissionata allo scultore Giovanni Selleroni, autore del timpano della facciata di S. Agata del 1780 dal privato Emilio Brizzi per la sua dimora.









in piazza Stradivari, davanti a Palazzo Comunale, nella parte retrostante si parla di amministrazione della giustizia e del carcere che furono in questo luogo dal 1535 fino all'inizio del 1800.






nei luoghi dove da tempo immemore si tiene il mercato e precisamente dietro al Battistero sono ancora visibili le misure legali del coppo e del mattone cremonesi, di cui c'era gran produzione.



Da ultimo accanto alla pasticceria adiacente a vicolo del Cigno si parla delle specialità dolciarie e della storia di  un pasticcere che faceva delle figurine di panpepato e di una coppia di spiriti senza testa.



 


Sono trascorse così, un paio d'ore riflettendo su aspetti comuni eppure a volte non abbastanza considerati anche se li abbiamo sotto gli occhi quotidianamente.

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