mercoledì 15 gennaio 2014

Andar per mostre

Mostra artistica . Lo studio dello scultore






A volte più che apprezzare le grandi e altamente pubblicizzate esposizioni di opere note rimango affascinata da mostre di piccole dimensioni ma in cui si nota tutta la cura profusa nella scelta dei pezzi da esporre e nell'allestimento che permette di ricreare atmosfere e approfondire la conoscenza dell'artista. E' il caso della mostra visitabile fino al 19 gennaio 2014 presso il palazzo Comunale di Cremona, dedicata allo scultore Dante Ruffini, cremonese, nel 50 ° anniversario della morte.






L'idea della curatrice prof. Sonia Tassini, storica dell'arte, della direttrice dell'Archivio Di Stato, presso cui è in corso la mostra documentaria di Ruffini, dr. Angela Bellardi e i figli dell'artista Laura e Marco, è stata quella di ricreare lo studio così come rappresentato in una foto d'epoca con le stesse opere che ancora si trovano nell'ambiente stesso nella casa di famiglia. La mostra pertanto si compone di opere tutte appartenenti agli eredi con l'unica eccezione di una formella in marmo di Alceo Dossena, zio acquisito e maestro per qualche tempo a Roma prima che le carriere dei due si separassero definitivamente, anche per differenti modi di esprimere la loro creatività.


 


le opere esposte, pur essendo in numero limitato e non di grandi dimensioni per ragioni di spazio e di sicurezza, composte di vari materiali, si va dal marmo al bronzo, al rame ai bozzetti in gesso ecc. rappresentano tutta la tipologia dell'intera produzione.


 


I temi sono di carattere religioso e profano e ricorrenti sono le maternità, gli affetti famigliari, dove i modelli sono rappresentati dai figli e dalla moglie e nella stele di Sant'Antonio in S. Ambrogio a Cremona è presente l'autoritratto.




nel filone religioso troviamo S. Chiara e San Francesco oltre alla S. Maria della Croce del Santuario di Monza. Lo scultore ha lavorato per committenti di Sanremo e Montefiascone, Ventimiglia e Milano, ma non si è mai allontanato dalla sua famiglia e dal suo studio di v. C. Speranza dove ha creato tutte le sue opere anche quelle destinate ai luoghi più lontani. 
 


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