lunedì 13 agosto 2012

Diario di viaggio d'altri tempi









Provenza e Costa Azzurra



Domenica 16.4.1995 S. Pasqua




 
Avignone Palazzo del Conservatorio

 

Delusione! A colazione non troviamo neppure un ovetto.
Partenza alle 8 poiché alle 9.30 dobbiamo essere ad Avignone.
Appena arrivati gli sguardi sono calamitati dal possente palazzo dei Papi e dal Duomo che lo fiancheggia oltre che dal petit palais (pinacoteca) e dal Conservatorio. Si inizia la visita al palazzo dei Papi: stupendi il cortile d’onore, il chiostro, la cucina, la stanza del Papa con la decorazione azzurra, la stanza della caccia del cervo, la loggia.
Sulla terrazza temo che qualche folata di mistral mi porti in cielo.
Bella la vista dall’alto del ponte di Avignon.
Grandiosa conquista del posto in chiesa per la S. Messa pasquale.
All’uscita da Messa ci rechiamo in piazza dell’orologio (bella la torre e il municipio) dove c’è il ristorante, ma per noi c’è un ingresso di servizio. Sotto un gran ritratto di Chirac prendiamo posto.
Il vino in pichet costa 52 fr.frs. per ½ l.se bianco e 30 se rosso. Prenderemo 2 caraffe di vino rosso e Pippo le pagherà 30 di tutte e due.
Si inizia con terrina di legumi (impastata d’aglio, tagliatelle con agnello ci dicono, ma secondo noi è spezzatino di vitello trés unto) e macedonia vecchia con pallina di gelato servita in un piattino.
Dopo pranzo giro per le vie della città in trenino (se ne poteva fare a meno – 40 fr. Frs. a persona) e salita agli stupendi giardini sopra il duomo mentre il mistral continua a imperversare.
Proseguimento del viaggio per le Baux de Provence; raggiungiamo un punto panoramico che domina il villaggio medievale di Le Baux dove è sorta la poesia e le canzoni dei trovatori. Il nome del villaggio deriverebbe dal re magio Baldassarre.
Fatto sta che il panorama sulle “Alpilles” è grandioso con la vista delle rocce sagomate e bucate dal vento e dalle intemperie; si possono scorgere figure e animali ( = l’aquila).
Tra le rocce (che a qualcuno ricordano la Sardegna – Capo Testa) si può cogliere anche il timo.






 Les Alpilles




La salita al villaggio è impossibile per l’imbottigliamento del traffico e anche perché avevamo già perso tre quarti d’ora presso una cantina (cellar de s cevennes).
Si prosegue per S. Rémi de Provence dove Carolina di Monaco ha una casa e dove Van Gogh ha trascorso l’ultimo anno di vita nel manicomio del luogo.
Della vicinissima Glanum vediamo l’arco romano e il cenotafio.
Risaliti in pullman la guida P. quatto, quatto saluta e se ne scende, a seguito di diverbio con l’autista R.
Rientro a Montpellier verso le 19.30. ultima cena – ottima – una sfoglia con formaggio e una con prosciutto, agnello e patate prezzemolate, dolce di sfoglia e frutti di bosco. Si va a letto presto; per l’indomani sveglia alle 5.45.





 
Monaco giardini pubblici





Si parte alle 7, non sembra che ci sia vento e dal pullman vediamo da una parte una bella luna piena e dall’altra un rosso sole mediterraneo.
Passando ammiriamo la bella basilica romanica di San Maximin e poi fra l’altro percorriamo la promenade des Anglés a Nice sotto un sole stupendo, vediamo Eze e raggiungiamo Monaco alle 12.05 quando il cambio della guardia è già terminato.
Il Principato è invaso dai turisti: vediamo l’esterno del Museo Oceanografico, il Duomo e il Palazzo del Principe, percorriamo i bellissimi giardini che danno sul porto.





 
 Monaco il cigno dei giardini pubblici




Ad un quarto all’una arriviamo al ristorante “l’Aurore” in v. Giovanna di Lorena ed è come se ricevessimo pesci in faccia quando ci dicono che il pranzo è alle 14. Rassegnati riprendiamo a girare ma avremo una piacevole sorpresa quando verso le 13.45 ci fanno entrare e ci portano ottimi spaghetti al pomodoro, arrosto e patate, mousse di cioccolato e caffè; il vino è a £ 12.500=; l’Italia è vicina.
A causa di rallentamenti attorno a Savona, arriviamo a destinazione alle ore 20.40.





Fine 




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